domenica 27 settembre 2009

Il Paese di Rubik

In questo momento della mia vita mi tormentano fondamentalmente due cose: la situazione politico/sociale del mio Paese e quel maledette cubo di Rubik poggiato sul mio comodino. In entrambi i casi tutto è fuori posto. Che siano valori costituzionali o che siano caselle colorate le cose non tornano. E il groviglio nella mia testa peggiora da quando ho iniziato a fondere le due cose. Il quadrato bianco non dovrebbe stare nella facciata azzurra, il lodo Alfano non dovrebbe stare all'interno di un ordinamento che stabilisce che la legge è uguale per tutti, se sposto il quadrato rosso (cazzo!) mi si spagina la facciata verde, vada bene la difesa contro il terrorismo ma (cazzo!) a questo scopo non possiamo massacrare centinaia di uomini innocenti, mi ritrovo sto quadrato giallo sempre da tutt'altra parte, mi ritrovo la propaganda governativa all'interno di ogni spazio del servizio pubblico... ad libtum sfumando. Non so come venirne fuori. Nonostante ciò, quel maledetto cubo di Rubik sta sempre sul mio comodino. E non ho intenzione di cedere.

5 commenti:

  1. Una maledizione fin da piccino, sempre odiato il cubo di Rubik, così come questo Paese...

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  2. E fai bene a non mollare con la sola differenza che sarà più facile che tu riesca a vincere prima la sfida con quel cubo "infernale".

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  3. A fare andare le caselle a posto in Italia non ci riuscirebbe nemmeno Rubik stesso.

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  4. E che ho una visione romantica del cubo di Rubik, un pò come il Galeone per Dylan Dog... mi piace immaginare che, un domani, quando lo finirò si apriranno nuove e illuminanti prospettive...

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  5. Non ho pratica col cubo di Rubik ma son sicuro che sistemare la situazione diabolica del nostro paese è molto, molto più difficile...però non bisogna mollare. Un salutone, Fabio

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