martedì 11 gennaio 2011

Self Portrait

Di base poi dev'essere quest'inquietudine costante. Appena concludo un qualsivoglia progetto artistico (o presunto tale) devo subito buttarmi in qualche altra folle impresa. E a nulla valgono i pensieri che si fanno all'apice dello stress: "no, guarda, finisco sta cosa e poi per un pò non ne voglio sapere più. Mi prendo i weekend liberi al cazzeggio e nient'altro." Niente da fare. Appena la mente si libera cerca subito nuovi arditi progetti filmici nei quali tuffarsi. Chissà, sarà quest'inquietudine di base oppure avere i piedi sempre freddi o l'avere questioni non risolte col passato. O forse perché guardando da dentro un obiettivo è tutto più semplice...

8 commenti:

  1. mah... magari sembra di vivere le situazioni in disparte, essere spettatore e creatore allo stesso tempo o forse perchè tutte le volte che si finisce qualcosa si prova il piacere e lo si gustare nuovamente
    un saluto

    RispondiElimina
  2. @Alberto: interessante, peccato che sia un pò fuori mano...

    @Ernest: forse è tutto quello che dici e anche altro. Fattò sta che si tratta di una cosa così "di pancia" che tende a sfuggire a qualsiasi definizione

    RispondiElimina
  3. Io credo che sia la passione per le cose che si fanno a ingenerare questo senso di irrequietezza che altro non è se non vitalità ed entusiasmo. Un salutone, Fabio

    RispondiElimina
  4. O forse perchè la gente come noi viene da lontano e vuole andare sempre più lontano...

    RispondiElimina
  5. Forse sono tutte queste cose messe insieme, ma più di tutto i piedi gelati... è una cosa che non sopporto e di cui non riesco a liberarmi :)

    RispondiElimina
  6. Ieri sera ho visto un film...

    No, ti tengo ancora sulle spine giudaballerino.

    Buonanotte.

    Un sadico Russo

    RispondiElimina