Nei momenti di smarrimento culturale torna quest'esigenza di cercare intorno dei modelli. Percepire che nel calderone della contemporaneità c'è qualcosa a cui ci si sente affini. Succede con una certa regolarità. Mi succede con una certa regolarità. E quando succede, questi modelli li trovo sempre ai margini della cultura ufficiale, li trovo tra quelli che vengono solitamente definiti pecore nere. In questi prepotenti modelli culturali mafiosi, razzisti, opportunisti, serpeggia sempre una resistenza. Irrequieta, vitale, contagiosa seppur marginale. Ed è lì che trovo dei modelli validi, come i migranti che in questi giorni a Rosarno si sono ribellati alla mafia. In democrazia si seguono le linee della maggioranza. E' una grande conquista, ed è un importante rispetto verso i cittadini. Non lo cambierei con nessun altro sistema. Ma, assodato questo, chi ha detto che quello che pensa la maggioranza sia giusto? Più vado avanti e più trovo che le cose più sensate sono al di fuori della maggioranza. Maggioranza non solo politica, ma anche culturale e sociale. Non so da cosa dipenda, forse dal fatto che chi è lontano dal potere o dai vari interessi pratici è più libero, non so. Fattostà che quando mi addormento, nel contare le pecore... ecco, fin quando non vedo davanti ai miei occhi il passaggio di una pecora nera non riesco a prendere sonno tranquillamente....
Ricorda Signore questi servi disobbedienti alle leggi del branco...
RispondiEliminaLa smisurata preghiera di Faber risuona forte come non mai, in questi nostri tempi al rovescio, in cui anche il semplice interesse verso opinioni atipiche, invece che una garanzia di alternativa e di equilibrio, è considerato quasi un crimine.
anche mussolini e hitler furono eletti democraticamente. e come allora c'è chi gioca pesante sul consenso popolare..
RispondiEliminaNaturalmente, non posso che essere d'accordo con te. Il punto mi pare non è negare il principio del consenso, perchè davvero non si sa con cosa sostituirlo, ma si tratta piuttosto di sistemare le cose "attorno" perchè il voto sia davvero espressione di una scelta libera e consapevole. Per questo, credo che il problema numero uno sia quello dell'informazione. Detto ciò, non si tratta di un problema agevole da risolvere, tutt'altro, ma è da qui che bisogna partire.
RispondiEliminaMeglio pecore nere che pecoroni rossi e ancora stalinisti!
RispondiEliminaEccomi presente! Spero anch'io di poter essere veramente considerato tale.
RispondiEliminaLa pecora nera, come è spesso accaduto, non vive momenti affatto felici, ma a muso duro quella mica molla...
RispondiEliminaLa democrazia non è data solo dal suffragio universale, ma da regole. Quando le regole non funzionano più i dittatori vengono eletti democraticamente: ecco un punto debole delle democrazie. Quindi lo stato democratico in realtà è dato dall'educazione, dall'informazione e dal pensiero libero. Si sa che il pensiero ed il progresso sono prodotti dalle pecore nere molto più che dalle pecore bianche e quindi una società che ghettizza o peseguita le minoranze è malata e seriamente in pericolo perchè mina, così facendo, le sue stesse fondamenta. In questo senso la situazione italiana attuale sembra paradigmatica.
RispondiEliminaciao, silvano.